
La storia di Giona è narrata in uno dei libri della Bibbia. Ninive è una biblica città del male, la roccaforte del paganesimo e il centro della corruzione e della prepotenza. Dio manda Giona a predicarvi la penitenza e la conversione. Il profeta parte malvolentieri; va per mare, mentre a Ninive dovrebbe andare via terra; inoltre va dalla parte opposta, perché gli dispiace che Dio possa perdonare all’odiata città pagana. Dio scatena allora una burrasca marina: i marinai, saputo che causa del comune pericolo è Giona, lo prendono e lo gettano in mare. Un enorme pesce lo inghiotte: Giona si pente, prega e Dio fa rigettare Giona, dopo tre giorni, a riva. Allora Giona esegue l’ordine di Dio: va a Ninive, prega e tutti gli abitanti con a capo il re si convertono e Dio risparmia alla città il castigo minacciato. Giona ne soffre; si rifugia fuori città, all’ombra di una pianta di zucca o di ricino, in attesa che la punizione divina annienti Ninive. Ma un serpente avvelena la pianta e la fa seccare. La canicola imperversa. Giona è ancora sdegnato ma Dio gli dimostra che il suo sentimento angusto è ingiustificato.

Nella simbologia biblica la permanenza di Giona nel ventre della balena è divenuta figura del sepolcro di Gesù: «come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra» (Matteo 12). Ma il libro di Giona, ricco di immagini deliziose e umoristiche, ha anche ispirato la fantasia degli scrittori e degli artisti. Si pensi a Moby Dick di Melville, al Leviatano e perfino al Pinocchio di Collodi. Vogliamo però proporre due testimonianze lasciate dagli artisti: il pulpito scolpito di Santa Maria in Valle Porclaneta e il mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto.
Giona a Rosciolo dei Marsi

Santa Maria in Valle Porclaneta, nell’Abruzzo aquilano, è una chiesetta isolata, situata nei dintorni di Rosciolo dei Marsi, alle falde del Velino. Il pulpito fu realizzato nel 1150 da Roberto di Ruggero e Nicodemo da Guardiagrele. Il muro che racchiude la scala è decorato da due pannelli scolpiti con tre scene dalla Vita di Giona: a sinistra il profeta viene ingoiato dalla balena, a destra ne viene restituito e siede sotto una pianta di zucca.

Giona a Otranto

La cattedrale di Otranto, nel Salento pugliese, conserva un famoso mosaico pavimentale commissionato dal vescovo locale Gionata al sapiente presbitero Pantaleone, che lo realizzò tra il 1163 e il 1165. Le storie di Giona sono raccontate nel mosaico dell’abside. Le scene descrivono la nave nella tempesta, Giona gettato in mare e inghiottito da un grosso pesce, Ninive la peccatrice, Giona che annuncia i castighi, il re terrorizzato, i principi che dall’alto delle torri e alle porte della città, intimano di far penitenza, Ninive penitente.

Bravo! Bella spiegazione, buona serata, Giusy