Tivoli. La riserva naturale di monte Catillo

Alla visita delle tre grandi ville tiburtine – villa Adriana, villa Gregoriana e villa d’Este – Tivoli affianca tutta una serie di agevoli passeggiate nei suoi dintorni. Sulle alture che coronano la città è stata segnata una fitta rete di sentieri che invitano a percorsi brevi o escursioni più strutturate. Ne è un esempio l’esplorazione della riserva naturale di monte Catillo che si apre immediatamente alle spalle della città. La proponiamo in versione breve, fattibile cioè anche in una mezza giornata, ma integrabile in percorsi più complessi lungo le vie di trekking denominate ‘Via dei Lupi’ e ‘Sentiero Coleman’. La passeggiata offre due attrazioni: il bosco della sughereta di Sirividola e i panorami sulla campagna romana e la valle dell’Aniene.

Si segue il sentiero 330, attrezzato con pannelli informativi e di orientamento, che inizia dalla strada provinciale di Marcellina all’altezza dell’Arco dell’Angelo, un monumentale arco in travertino decorato con sculture rappresentanti angeli. In corrispondenza del monumento si attraversa la strada e, superato il pannello di benvenuto posto al confine della Riserva Naturale, si sale ripidamente, seguendo i segnavia bianco-rossi, per via di Monte Catillo e si svolta a sinistra proseguendo lungo la Strada Don Nello del Raso. Superata la statua dedicata a Don Bosco, a circa cento metri sulla destra inizia il sentiero escursionistico che risale a mezza costa il Monte Catillo, tra rocce e arbusti.

Superato il tratto più ripido ed esposto, dal sentiero principale si dirama una traccia che consente di raggiungere la grande croce, ben visibile, ripristinata dopo l’ultima guerra dai ragazzi del Villaggio Don Bosco per volontà di Don Nello del Raso. Siamo sulla cima del Monte Catillo, comunemente chiamato a Tivoli anche “Monte della Croce”. Magnifico il panorama. La vista si allunga dalla sottostante Tivoli alle ville, ai monti Tiburtini e Cornicolani e a tutta la campagna romana fino al mare.

Ripreso il cammino si costeggia il campo sportivo del Villaggio raggiungendo alcune panchine e un percorso fitness. Nei pressi è la strada asfaltata di servizio. Poco più avanti si entra nella suggestiva Sughereta di Sirividola. Siamo nel cuore della Riserva naturale, nel suo settore più pregiato, salvatosi dal funesto incendio che ha devastato il monte Catillo nel 2021. La tipica corteccia spessa e rugosa distingue la quercia da sughero dagli altri protagonisti del bosco, come il cerro e il castagno. Lo stesso nome del sito potrebbe derivare da ‘suber’, il nome latino della Quercus Suber.

Usciti dal bosco, si percorre verso nord la dorsale panoramica del monte Giorgio, ricca di fenomeni carsici (campi solcati) fino a un antico recinto pastorale, protetto da un cancello di legno. Questo tratto offre ampi squarci panoramici sulla valle dell’Aniene, sulle sue vie di comunicazione, sui paesi che la punteggiano e sulle creste dei colli che la fiancheggiano sulla sinistra idrografica, dai Simbruini, ai Ruffi e ai Prenestini.

L’escursione, nella sua forma breve, può interrompersi qui. La prosecuzione traversa lungamente la dorsale dei colli Piano, dei Travi, Rampino e Lucco, in direzione di San Polo dei Cavalieri, oppure devia a sinistra verso l’area picnic di Fonte Bologna, proponendo un anello con il sentiero Coleman che scende dai colli Lecinone e Sterparo. Dalla sughereta un percorso sterrato scende in breve alla strada cementata e poi asfaltata che attraversa il villaggio Don Bosco con le sue appendici (tra cui la chiesetta) e riporta al punto di partenza.

(Escursione effettuata il 17 maggio 2024)

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