La Riviera di Ulisse e il monte di Scauri

La chiamano ‘Riviera di Ulisse’. È il tratto di costa più meridionale del Lazio. Al di là degli scavi di Minturnae e della foce del Garigliano si entra nella Campania felix. La riviera è tutelata da un Parco regionale che comprende il monte di Scauri, Gianola di Formia, Sperlonga e il monte Orlando di Gaeta. Il paesaggio è giustamente famoso. La presenza di spiagge, promontori, falesie, boschi, grotte e fondali si arricchisce delle testimonianze archeologiche di epoca romana. E poi c’è la grande storia, che inizia dalla presenza dell’imperatore Tiberio, racconta degli Aragonesi e del regno delle due Sicilie e vede una delle grandi battaglie sulla Linea Gustav durante l’ultima guerra mondiale.

Ma prima c’è il mito. Nella sua Odissea, scampato ai Lestrigoni, Ulisse giunge su queste rive. “Con la nave ci accostammo in silenzio alla riva ed entrammo nel porto sicuro: un nume ci guidava. Una volta sbarcati, restammo lì per due notti e due giorni, consumati dalla stanchezza e dal dolore. Quando l’Aurora dai bei riccioli annunciò il terzo giorno, allora io presi la mia lancia e la mia spada affilata; rapidamente lasciai la nave e salii su un’altura, sperando di vedere uomini al lavoro o di sentirne le voci. Mi arrampicai su una cima scoscesa e stetti ad osservare; vidi del fumo salire dalla vasta terra: veniva dalla casa di Circe, tra la fitta boscaglia e la selva”.  

Corroborati da queste memorie arriviamo in treno a Scauri. Attraversiamo la trafficata via Appia e raggiungiamo il lungomare. Lo spettacolo è subito superbo: il monte d’Oro e il promontorio di Gaeta sulla destra; il mare di Minturno e il litorale Domizio a sinistra; e di fronte il caratteristico profilo dell’isola di Ischia.

Una tranquilla passeggiata ci conduce al porticciolo turistico. I nostri obiettivi sono ora la Torre di Scauri sul Monte d’Oro e la rinomata spiaggia dei Sassolini. Inizia la salita del promontorio. La fatica è lieve. Al valico prendiamo la sterrata sulla sinistra che percorre la cresta con un panoramico anello e giunge alla Torre.

Il Mastio fu costruito dai viceré del Regno di Napoli, tra il 1563 e il 1590, come parte di un sistema di difesa passivo diffuso sulle coste di tutto il territorio del Regno. Ha la forma di una piramide tronca realizzata con una muratura di pietra calcarea e un paramento esterno in blocchetti di tufo. Mostra tutti i segni del progressivo deperimento, ma resta un’attrazione del Parco, valorizzata anche dalle strutture di un percorso fitness.

 Gli occhi sono tutti per il paesaggio marino e montano. Alle spalle si alza la bastionata calcarea e spoglia dei monti Aurunci. Spicca il cocuzzolo con la grande statua del Redentore. 

In basso si disegna nitida la costa di Scauri con il suo abitato traversato dall’Appia. Sul colle la cittadina di Minturno presidia le sue numerose frazioni e il tratto di costa sino alla foce del Garigliano.

Tornati alla strada asfaltata si va a sinistra sino al bivio successivo. Seguendo le indicazioni si scende a sinistra alla spiaggia dei sassolini. Una bella caletta raccolta tra il monte d’Oro e il monte di Scauri ci accoglie con la sua caratteristica sabbia e gli scogli, servita da uno stabilimento balneare. La suggestione del luogo deriva dalla sua conformazione rocciosa e dal gran numero di sassi che danno al fondale un colore intenso e turchese.

Tornati in paese, sulla via del ritorno è consigliato sostare di fronte a un immenso monumento di archeologia industriale. 

Si tratta della fabbrica di laterizi ‘Sieci’, non più attiva dal 1982. L’ex stabilimento, con imponenti capannoni, la fornace e un’altissima ciminiera, fu costruito nel 1880 da una società fiorentina per produrre mattoni e tegole marsigliesi, esportati via mare in molte località della costa tirrenica e finanche in Sudamerica. L’imponenza della struttura, lo stato di conservazione in via di progressivo deperimento, la posizione a ridosso del mare, rendono difficile ideare e progettare una sua conversione. Nel frattempo, l’area è utilizzata come parcheggio e come sede del mercato settimanale. Soprattutto durante il periodo estivo è sede di concerti e di manifestazioni artistiche. Se torniamo alla stazione ferroviaria di Minturno-Scauri avremo percorso complessivamente circa sette chilometri comodamente in tre ore.

(Escursione effettuata il 10 maggio 2024)

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