Il viandante sul mare di nebbia

Friedrich

La Pinacoteca della città tedesca di Amburgo (Hamburger Kunsthalle) dedica una sala al pittore Caspar David Friedrich. Su una parete spicca il suo celebre “Viandante sul mare di nebbia” (Wanderer über dem Nebelmeer) dipinto nel 1819. La mia prima reazione di fronte al quadro è stata la memoria dell’intensa emozione che ho provato dopo aver salito nella nebbia un sentiero di montagna e aver superato la fascia nuvolosa, quando improvvisamente mi si è spalancato il cielo azzurro in alto e ho visto la luce del sole riflettersi sul mare di nubi in basso svelando il panorama dei picchi dei monti. Questa emozione accomuna gli escursionisti agli aviatori. La scena dipinta da Friedrich riproduce il panorama reale dei monti della Sassonia, con la caratteristica cima cilindrica dello Zirkelstein sullo sfondo.

Alla prima emozione, tutta alpinistica, della contemplazione del creato si aggiunge poi la meditazione interiore sul rapporto tra il finito e l’infinito, tra l’umano e il divino, tra il cammino e la meta, tra la terra e la trascendenza. Di questa ricerca spirituale Friedrich è maestro, se è vero che abbia scritto: «Il pittore non solo deve dipingere quello che vede davanti a sé, ma anche ciò che vede entro sé».

Sintetizzerei le mie emozioni di fronte al quadro di Friedrich con il celebre binomio di Humboldt: “einsamkeit und freiheit“, “solitudine e libertà”.

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