
La città di Arles era nel Medioevo il punto di raccolta dei pellegrini che scendevano dalla valle del Rodano o che venivano dall’Italia seguendo la Via Aurelia o attraversando i passi alpini; di qui essi proseguivano lungo la via Domizia, l’antica strada romana che congiungeva la valle del Rodano con la Spagna, in direzione dei Pirenei e della tomba di san Giacomo a Santiago di Compostella. Il percorso seguito dai pellegrini divenne noto come il Cammino di Arles o anche la Via Tolosana. La “Guida del pellegrino” scritta intorno al 1130 prescriveva una sosta obbligatoria ad Arles per visitare le reliquie di San Trophime, vescovo confessore, di San Césaire, vescovo e martire e dei santi Honorat e Genest. Oggi è possibile percorrere il Cammino di Arles seguendo il sentiero di Grand Randonné GR653. Ne proponiamo qui il tratto iniziale che attraversa l’antica e splendida città di Arles.

Il punto di partenza è il cimitero paleocristiano degli Alyscamps, al termine della Via Aurelia e ai margini della città antica. Alyscamps è un termine provenzale che significa “Campi Elisi”. E nella mitologia romana i Campi Elisi erano la dimora oltremondana degli amati dagli dèi. I primi cristiani vi seppellirono i loro martiri e i loro vescovi, declinando i Campi Elisi nel giardino del Paradiso. Un lungo viale, bordato da decine di sepolcri a sarcofago, all’ombra di alberi secolari, termina di fronte alla facciata seicentesca della chiesa di Sant’Onorato.

Si percorre l’Avenue del Alyscamps, costeggiando il canale Craponne. Davanti a noi sono le antiche mura del primo secolo e la torre angolare delle Mourgues, ancora ben conservata. Il nome della torre si riferisce alle monache (mourgues) che vivevano nel monastero fondato nel sesto secolo dal vescovo Césaire, affianco alla vicina chiesa di Saint-Blaise.

La porta del Grand Couvent e la chiesa sono visibili risalendo la scalinata delle mura, nei pressi della Place de la Redoute.

La Rue de l’Agneau ci introduce alla Place Pomme, dove troviamo la Maison du Pèlerin et du Voyageur, punto di accoglienza, ristoro e alloggio per i pellegrini giacobei.

Sulla destra è visibile un monumento simbolo di Arles, l’anfiteatro delle Arènes, a due ordini di arcate doriche. Sulla sinistra costeggiamo il Teatro antico, costruito all’epoca di Augusto, e tuttora attivo per spettacoli e concerti.

La Rue du Cloître aggira il chiostro e ci porta nella centrale piazza della Repubblica. Qui è d’obbligo la visita alla Cattedrale di San Trophime e al suo celebre chiostro romanico-gotico. Ai pellegrini che salutavano Arles avviandosi sul Cammino di Compostella, la cattedrale offriva la benedizione del Cristo in maestà e un compendio illustrato di tutta la vita cristiana. Le sculture del portale raccontavano la storia della salvezza, dal peccato originale dei progenitori fino al giudizio universale; proponevano inoltre l’esempio degli apostoli e dei santi, e descrivevano simbolicamente l’aspro conflitto tra le forze del bene e quelle del male.

Si procede ora lungamente sulla centrale Rue de la République, dove i palazzi storici si alternano alle botteghe commerciali. Brevi deviazioni consentono di ammirare gli altri monumenti caratteristici di Arles. Improvvisamente ci troviamo sulla riva del Rodano, l’immenso fiume che qui inizia il suo delta. Lo sorvoliamo percorrendo il ponte di Trinquetaille, osservando i tetti della città e le frequentate banchine. Al di là del fiume il Cammino di Compostella si appresta ad entrare nella Camargue.
