Il Monte Bisenzio sul lago di Bolsena

La breve escursione sul Monte Bisenzio ci conduce a un’incantevole terrazza panoramica sulla costa occidentale del lago di Bolsena e sull’isola Bisentina. La passeggiata si raccomanda per la singolare fusione di paesaggio e storia. La bellezza del lago fa da sfondo agli scavi che hanno rimesso in luce un antico abitato medievale. Su questo monte e nella pianura circostante sorgeva l’antico centro di Bisenzio (latino Visentium), che fu prima etrusco, poi municipio romano e successivamente borgo medievale.  Bisenzio sopravvisse alle successive distruzioni fino al definitivo abbandono avvenuto nel Settecento a causa della malaria. I reperti rinvenuti nel corso delle ricerche archeologiche sono esposti nelle vetrine del Museo di Valle Giulia a Roma e del Museo etrusco della Rocca Albornoz a Viterbo.

 

La chiesetta di Sant’Agapito

Da Capodimonte si segue la strada diretta a Valentano per circa 4 km. Al bivio sulla destra (indicazioni per Gradoli) s’imbocca la stretta strada asfaltata che sale verso il promontorio di Bisenzio e raggiunge il culmine nei pressi della chiesetta di Sant’Agapito, per poi scendere verso il lago. Trovato un non facile parcheggio per l’auto, si percorre a piedi la stradina sterrata che inizia di fronte alla chiesetta.

Panorama sul lago di Bolsena e Capodimonte

Costeggiata la recinzione di una villa e toccata una cabina, la strada piega a sinistra, entra nel bosco e raggiunge in breve la sommità del monte. Si cercano qui le migliori inquadrature panoramiche sul lago e sul promontorio di Capodimonte.

Il colombario di Monte Bisenzio

Guidati da provvidenziali staccionate di legno si va ora alla scoperta delle rovine dell’antico abitato. Un ripido percorso in discesa tra i lecci costeggia un tratto roccioso e raggiunge l’ingresso del colombario scavato nella roccia a picco sul lago. L’ambiente è spettacolare ma richiede attenzione a causa dell’assenza di protezioni e del rischio di cadute. Il fitto reticolo di nicchiette utilizzate per l’allevamento dei colombi occupa le due diramazioni interne della grotta principale. Il buio interno contrasta in modo singolare con la luminosità esterna del cielo e del lago. Splendido il profilo dell’isola Bisentina.

L’isola Bisentina vista dal colombario

Un secondo percorso protetto conduce a un sito rupestre, costituito da una successione di grotte. Interessante la grotta a tre ingressi, ridotta purtroppo a discarica. Si trattava forse di ambienti destinati all’allevamento e al magazzinaggio. Più in alto troveremo una pestarola scavata nella roccia e una grande vasca di pietra inclinata tra i massi, altre memorie di quella che era forse un’antica masseria agro-zootecnica.

Una grotta

L’intero versante rivolto verso il lago ha comunque un aspetto selvaggio, solcato com’è da canaloni e ammantato da un fitto bosco. Terminata l’esplorazione dell’area si ritorna alla chiesetta di Sant’Agapito e al parcheggio. Avremo impiegato complessivamente circa un’ora, con un dislivello minimo.

Una vasca scavata nella roccia

(Visita effettuata il 27 febbraio 2019)

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